A cura del Dottor Mattia Morra – Psicologo

La costruzione dell’identità è un compito di sviluppo fondamentale dell’adolescenza (Erikson, 1963). Secondo Erikson l’adolescenza può essere considerata una fase di conflitto in cui sono presenti tipicamente confusione e ambivalenza. Questo processo è accompagnato da importanti cambiamenti corporei che acuiscono tale crisi a livello identitario; ad esso è sotteso un pensiero non ancora in grado di gestire frustrazioni e conflitti, ciò implica la possibilità di esprimere comportamenti di natura impulsiva.


Negli ultimi anni, con l’avvento dei social media, abbiamo assistito a numerosi cambiamenti che hanno aggiunto variabili imprevedibili a questa fase di vita. In un certo senso, l’approccio relativo al diffondersi delle tecnologie digitali vive della polarizzazione tipica adolescenziale. Infatti, ci sono opinioni contrastanti tra chi considera positivamente la diffusione dei social network poiché è possibile avere accesso ad informazioni illimitate, connettersi a persone che condividono interessi simili ai nostri e, più in generale, avere accesso ad un sistema collegato che contribuisce alla realizzazione di Sé, mentre altri sottolineano gli aspetti negativi quali un incoraggiamento a pensare in modo più superficiale, a comunicare solo con chi ha idee simili alle nostre, ad avere troppe informazioni, per non parlare delle problematiche relative alla dipendenza e l’isolamento.
Gli adolescenti degli anni ’20 sono i cosiddetti nativi digitali, cioè, sono nati immersi nei media digitali, in particolare i social network, e sono cresciuti utilizzandoli, invece, gli adulti hanno dovuto operare un, più o meno riuscito, passaggio all’utilizzo della comunicazione digitale. Gli smartphone rappresentano lo strumento principale attraverso cui si esplicita questo cambiamento. Attraverso essi le relazioni possono nascere, crescere e finire, possono sostituire o integrare la “modalità offline”, quella che potremmo anche definire “analogica”. Gli adolescenti si muovono costantemente tra due modalità: online e offline. Questo particolare movimento avviene in maniera fluida ed esso è qualcosa che non ha precedenti per l’essere umano, generando nuove direzioni di crescita e nuovi pattern relazionali.


Le nuove generazioni considerano i loro profili social come qualcosa che fa parte della propria identità e contribuisce a crearla. Attraverso i social network è possibile costruire un’identità differente da quella reale oppure esprimerla attraverso forme differenti, massimizzando i pregi e minimizzando i difetti. Ad esempio, un adolescente, nell’utilizzare i social network, può presentarsi come meno timido e più estroverso. Possiamo dire che i social network fungono da “laboratorio sociale” per sperimentarsi in aspetti diversi della propria identità. Essi facilitano la comunicazione, ricevere feedback dai propri pari contribuisce a sviluppare senso di appartenenza e contemporaneamente aiuta il processo di differenziazione. Dunque, l’utilizzo dei social fornisce un campo dove è possibile far emergere nuove parti di Sé che vengono espresse più difficilmente in modalità offline, aprendo ulteriori possibilità a quella che nella formulazione eriksoniana è una fase di vita caratterizzata dalla “moratoria psicosociale”, ovvero quel tempo in cui è concessa un’intensa interazione con l’ambiente, ponendosi come banco di prova al fine di sviluppare la propria identità.


Oggi si parla di “digital lifestyle”, il nuovo stile di vita che si sta affermando attraverso l’utilizzo di smartphone e social network, caratterizzato, tra le altre cose, dall’utilizzo di una comunicazione di tipo visivo, dalla pubblicazione di foto e video personali riguardanti il proprio aspetto estetico (selfie) e dalla condivisione di momenti della propria giornata (storie).
In questo senso, non parliamo solo di uno stile di vita, ma della costruzione di nuovi sistemi di rappresentazioni e nuove modalità relazionali.

Il servizio di psicoterapia dell’adolescenza proposto dall’ISM parte dalla considerazione della complessità del mondo interno dell’adolescente e segue una metodologia di tipo integrato che prevede un intervento di inquadramento preliminare, della durata di tre mesi, condotto in team in cui si affiancano:

  1. colloqui mono-settimanali conoscitivi condotti con l’adolescente, volti ad evidenziarne caratteristiche e bisogni;
  2. colloqui quindicinali con il nucleo genitoriale, volti ad indagare la rappresentazione mentale degli stessi nei confronti dell’adolescente nonché gli eventuali nodi situazionali atti a rinforzare.

Al termine di tale periodo di valutazione preliminare il team avrà raccolto tutte le informazioni necessarie ad individuare la migliore strategia di intervento, disegnata sugli specifici bisogni/richieste dell’adolescente incontrato, informazioni che saranno restituite in maniera puntuale in un incontro ultimo di restituzione effettuato con la coppia genitoriale.

 Responsabile del servizio: Dott.ssa Lucia Luciana Mosca, Psicologa, Psicoterapeuta.

Per ulteriori informazioni contattare la segreteria ISM srl ai seguenti recapiti:

  • Telefono: 081 536 4876 – 081 536 43 67
  • Whatsapp: 081 536 43 67
  • E-mail: segreteriaism@gmail.com

La segreteria è attiva dal Lunedì al Venerdi dalle 09:00 alle 21:00.

Bibliografia

Bernath, J., Suter, L., Waller, G., Willemse, I., Külling, C., & Süss, D. (2020). Studio JAMES Giovani e i media | Swisscom. https://www.swisscom.ch/it/about/azienda/sostenibilita/james.html
De Fiori, A., & Lazzari, M.
(2013). L’uso degli strumenti telematici fra gli adolescenti della scuola secondaria di primo grado. In M. Lazzari, & M. Jacono Quarantino (A cura di), Identità, fragilità e aspettative nelle reti sociali degli adolescenti (pp. 205-226). Bergamo: Sestante edizioni.
Erikson, E. H
. (1963). Childhood and Society (2nd Ed.). Norton.
Erikson, E. H. (1968). Identity: Youth and Crisis. Norton
Fullwood, C., James, B. M., & Chen-Wilson, C. H. (2016). Self-concept clarity and online self-presentation in adolescents. Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 19(12), 716-720. doi: 10.1089/cyber.2017.29096.cfu.
Fullwood, C. & Attrill-Smith, A. (2018a). Special issue on “constructing the Self online”. Cyberpsychology, Behavior and Social Networking, 21(1), 3-4. doi: 10.1089/cyber.2017.29096.cfu
Gardner, H., & Davis, K. (2013). The app generation: How today’s youth navigate identity, intimacy, and imagination in a digital world. New Haven, CN: Yale University Press.
Gil-Or, O., Levi-Belz, Y. & Turel, O. (2015) The “Facebook-self”: Characteristics and psychological predictors of false self-presentation on Facebook. Frontiers of Psychology, 6(99), 1-10. doi: 10.3389/fpsyg.2015.00099.
Ligorio, M. B., & Barile, M. (2012). Profili identitari e metafore per capire le potenzialità educative dei Social Network. Italian Journal of Educational Technology, 20(1), 11-16. Retrieved from https://ijet.itd.cnr.it/article/view/175.
Warren-Smith, G. (2020). New models of the inner self: Identity in the digital age. Journal of Writing in Creative Practice, 13(1), 131-146. doi: 10.1386/jwcp.13.1.131_1.

Per ulteriori informazioni e appuntamenti la segreteria è attiva:

dal lunedì al venerdì: dalle 9:00 alle 21:00.

  • Telefono: 081 536 4876
  • WhatsApp: 081 536 43 67
  • E-mail: segreteriaism@gmail.com